Corso di formazione Aspiranti Guide Alpine

Il corso regionale di formazione professionale per aspiranti guide alpine

La professione di guida alpina si articola in due gradi: aspirante guida alpina e guida alpina-maestro di alpinismo. Il corso regionale di formazione professionale per aspiranti guide alpine, al quale hanno accesso gli allievi che, in possesso dei requisiti di legge, abbiano altresì positivamente superato l’apposita selezione, ha inizio, ad anni alterni, generalmente nei mesi di maggio/giugno, con durata complessiva quantificabile in settantacinque giorni circa, distribuiti nell'arco temporale di poco più di dodici mesi.
Si tratta, per sua definizione, di un corso "formativo" e la formazione verrà effettuata su tre principali livelli: tecnico, didattico e teorico.
Per livello tecnico si intende l'insegnamento e la preparazione necessaria alla futura guida alpina per poter condurre una cordata di alpinisti in assoluta sicurezza su tutti i terreni ed in tutte le discipline che l'ambiente alpino offre di praticare: scalate di pareti di neve o ghiaccio, percorsi su creste, su ghiacciai, arrampicate su roccia in alta montagna, scalate di cascate di ghiaccio, arrampicata sportiva in falesia o su muri artificiali, trekking, spedizioni alpinistiche e, naturalmente, tutte le discipline connesse allo sci fuori pista, quali lo sci-escursionismo, lo scialpinismo, lo sci su nevi non battute e lo sci ripido. Particolare cura viene dedicata all'insegnamento delle tecniche inerenti il soccorso, l'autosoccorso ed il soccorso organizzato, sia in montagna che su valanga, anche in previsione dell'inserimento dei nuovi aspiranti guide alpine interessati nell'organico operativo del Soccorso Alpino Valdostano.
La formazione a livello didattico prevede l'apprendimento da parte dell'allievo aspirante guida delle moderne metodologie di comunicazione sul piano didattico, in modo da porlo in grado non solo di accompagnare, ma anche di insegnare con profitto a gruppi di clienti o a singoli alpinisti.
Rientrano nella formazione didattica le norme comportamentali, che sono quel grande bagaglio di conoscenze non scritte che da oltre un secolo e mezzo le guide alpine valdostane si tramandano e che, suscettibili di infinite variabili, possono essere espresse e visualizzate all'allievo solamente sul “terreno di lavoro”.
Come assicurare correttamente l'allievo su un pendio ripido in discesa, come poter procedere in tutta sicurezza su di una cresta affilata, o affrontare in salita un terreno misto di neve, ghiaccio e roccia, come scegliere un pendio non valanghivo nel proprio itinerario, come riuscire a prevedere il pericolo e saper rinunciare, in particolari situazioni, ad una determinata salita: queste sono solamente alcune delle numerosissime circostanze, così dissimili fra loro, di fronte alle quali la guida alpina sarà chiamata a prendere una decisione, sovente con immediatezza, e che necessariamente dovrà rivelarsi quella giusta.
E' questo il patrimonio culturale più importante che le guide alpine-istruttori trasmettono, durante l'attività formativa, agli allievi aspiranti guida e sarà questo l'insieme degli insegnamenti, impartiti solo da guida alpina a guida alpina, che garantirà il successo ad ogni ascensione e che, in presenza di un pericolo, permetterà di preservare l'incolumità della cordata condotta.
Abbiamo lasciato per ultima, sebbene rivesta notevole importanza, la formazione teorica e teorico/pratica, da svolgersi per la maggior parte in aula, alla quale viene, a ragione, attribuita una certa rilevanza. Materie quali la meteorologia alpina, la medicina ed il pronto soccorso in montagna o la topografia e l'orientamento, con un particolare approfondimento in merito all’utilizzo del G.P.S., fanno parte dell’indispensabile bagaglio tecnico di ogni professionista, come sono altresì necessarie le conoscenze di storia dell'alpinismo, botanica, geologia, zoologia, ecc ... .
Da parecchi anni ormai sono state introdotte, nel modulo di studio teorico, alcune ore di lezione vertenti sullo studio della relazione con il cliente ed introdotte, nelle ultime due edizioni del corso di formazione, materie di particolare attualità quali, per esempio, gli aspetti psicologici nella professione di guida alpina, l’allenamento e la fisiologia dello sforzo in quota, i princìpi dell’alimentazione in montagna. L’iter formativo degli ultimi corsi effettuati ha visto, inoltre, l’introduzione del corso BLSD (Basic Life Support e Defibrillazione precoce), mirato a far acquisire all’allievo conoscenze teoriche, capacità pratiche e comportamentali nel campo del primo soccorso.
Dal 31° corso di formazione è stato introdotto, infine, in principio a titolo sperimentale, in corso AINEVA–modulo 2A per osservatore nivologico, che si svolgeva inizialmente in concomitanza con lo stage dedicato alla nivologia, e che prevede l’ottenimento, da parte dell’allievo, dell’attestato di “Osservatore nivologico”. Visto il positivo riscontro ottenuto e l’importanza della materia nel bagaglio formativo di un allievo aspirante guida, lo svolgimento di un analogo corso è stato ripetuto in occasione dei successivi corsi di formazione.
Dal 39° corso, grazie ad un gesto di estrema sensibilità e generosità da parte dei familiari della guida alpina Federico Daricou e del suo cliente Nicolò Morano, che hanno destinato un cospicuo fondo a favore dell’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna finalizzato ad incrementare la professionalità delle guide alpine valdostane, è stato introdotto un modulo pilota dedicato specificatamente alle problematiche complesse della gestione del rischio indirizzate nella prima edizione in particolare ai cambiamenti climatici e ai rischi che questi comportano in alta montagna, che verrà replicato nel 40° corso e riproposto, con gli aggiornamenti richiesti dalle situazioni contingenti, nei successivi corsi.

Riportiamo, qui di seguito, il calendario indicativo dell’iter formativo, al quale abbiamo aggiunto una serie di informazioni più dettagliate riguardanti i singoli moduli nel quale viene di norma strutturato.


Primo anno

• Modulo 1-A (formazione, prima parte): "GESTIONE DEL RISCHIO, AUTOSOCCORSO E SOCCORSO” (su roccia – ghiacciaio)
n. 6 giornate, effettuate indicativamente alla fine del mese di maggio
Il modulo è finalizzato per far apprendere agli allievi tutte le tecniche di autosoccorso e di soccorso organizzato. Molta importanza verrà data all'autosoccorso, affinché l'allievo aspirante guida alpina sia in grado di fronteggiare qualunque situazione di emergenza possa nella quale possa venire a trovarsi. Questa prima fase del corso è dedicata alla formazione; gli allievi saranno valutati – come in occasione di ogni modulo di attività nel quale si suddivide il corso - sull' attitudine professionale (affidabilità dell’allievo, capacità di valutazione del rischio e di reazione ad una situazione di possibile pericolo, spirito organizzativo, d’iniziativa e di gruppo, disponibilità, preparazione fisica, ecc. …). La condotta, intesa come comportamento tenuto dall’allievo, non è più espressamente valutata come avveniva in passato, ma è evidente che la tenuta di comportamento corretto ed adeguato è richiesta per tutta la durata del corso.
La verifica/esame relativamente ai concetti tecnici appresi verrà svolta dalla commissione esaminatrice (composta dal Direttore del corso e dagli istruttori che hanno operato nell’ambito del singolo stage) in un secondo tempo.

• Modulo 1-D (formazione): Modulo “Nicolò Morano-Federico Daricou” – GESTIONE DEL RISCHIO A SEGUITO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ALTA MONTAGNA – Réduire les risques liés au changement climatique dans la pratique du métier de guide
n. 4 giornate, in aula e su terreno, indicativamente mese di giugno
L’attività didattica di approfondimento a tema, il cui costo non grava sulle quote di partecipazione degli allievi che vi prendono parte grazie ad una donazione destinata nel 2020 all’U.V.G.A.M. da parte delle famiglie di Nicolò Morano e della g.a. Federico Daricou per celebrarne la memoria, è dedicato specificatamente alle problematiche complesse della gestione del rischio indirizzate, nella prima edizione, in particolare ai cambiamenti climatici e ai rischi che questi comportano in alta montagna.

• Modulo 2 (formazione): "ARRAMPICATA SPORTIVA"
n. 6 giornate, effettuate indicativamente nel mese di giugno, a seguire di poco il modulo 1-A.
Questo modulo verte sulla metodologia e sulla didattica dell’insegnamento dell’arrampicata su roccia in generale e di quella sportiva in particolare, sia su pareti di roccia sia, eventualmente, su strutture coperte. Verranno anche affrontate le problematiche relative all’attrezzatura delle palestre di roccia in generale ed alla loro chiodatura.
La verifica delle capacità tecniche degli allievi viene demandata al modulo valutativo, generalmente effettuato nel mese di settembre.

• Modulo 3 (formazione): "MISTO-ALTA MONTAGNA”
n. 3 giornate, effettuate indicativamente nel mese di giugno
Con questa fase del corso di formazione professionale per aspiranti guide alpine, gli allievi si affrontano una delle parti più importante di tutto l'iter formativo; la partecipazione a questo modulo, per il tipo di lavoro da svolgere, necessita di una buona condizione fisica.
Agli istruttori spetta il compito di insegnare la conduzione di una cordata su ghiacciaio e terreno misto, su vie classiche.
Fondamentale importanza riveste l'insegnamento della progressione in “conserva”, pratica che richiede molta esperienza e sicurezza per poter essere gestita correttamente.
Compito degli istruttori è, inoltre, trasmettere agli allievi l'amore ed il rispetto per la montagna, per la professione di guida alpina e per le strutture ricettive che accoglieranno il gruppo.

• Modulo 1-B (formazione, seconda parte): "GESTIONE DEL RISCHIO, AUTOSOCCORSO E SOCCORSO (su roccia-ghiacciaio)
n. 2 giornate, effettuate indicativamente nel mese di settembre
Questa parte formativa integra il primo modulo a tema, ed è ritenuto di fondamentale utilità nell’ambito dell’iter formativo, per permettere agli allievi, che durante la stagione estiva, hanno avuto modo di praticare gli insegnamenti già impartiti in precedenza, di perfezionare le tecniche oltre che di poter chiarire eventuali dubbi e correggere, di conseguenza, eventuali errori.

• Modulo 1-AB (esame): "GESTIONE DEL RISCHIO, AUTOSOCCORSO E SOCCORSO (su roccia-ghiacciaio)
n. 2 giornate, effettuate indicativamente nel mese di settembre
Le due giornate vengono impegnate interamente a verificare sul terreno (ghiacciaio e roccia) le capacità tecniche degli allievi; oggetto d’esame sono le legature su ghiacciaio, il soccorso in crepaccio, ecc. per quanto riguarda il terreno di misto, mentre ancoraggi, autosoccorso, risalite su corde, ecc. … saranno oggetto di valutazione sul terreno prettamente roccioso.

• Modulo 2 (valutazione): "ARRAMPICATA SPORTIVA"
n. 6 giornate, effettuate indicativamente nel mese di ottobre
Questo primo modulo esclusivamente valutativo viene dedicato alla verifica delle capacità degli allievi, che dovranno dimostrare di conoscere e saper applicare il contenuto dei testi tecnici di arrampicata oggetto di studio, di saper organizzare dal punto di vista della gestione del rischio, l’attività programmata e di saper gestire una salita multipitch nel suo complesso (ancoraggi, protezioni veloci, doppie, ecc. …); le valutazioni finali indivuduali verteranno sulla tecnica di arrampicata, sulla sicurezza e sull’attitudine professionale.

• Corso BLSD-categoria A (BASIC LIFE SUPPORT E DEFIBRILLAZIONE PRECOCE) (formazione/valutazione)
n. 2 giornate, c/o sede UVGAM, indicativamente all’inizio del mese di ottobre; ottenimento attestato I.R.C. (Italian Resuscitation Council)
Le finalità dello stage, che è entrato a far parte dell’iter formativo dell’allievo aspirante guida alpina ormai a partire dal 30° corso di formazione professionale regionale, sono il raggiungimento di obiettivi cognitivi (conoscenza dei fattori di rischio, dei segni premonitori, schemi di intervento immediato, della manovra di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, delle lesioni provocate dalla RCP eseguita scorrettamente, ecc. …), di obiettivi gestuali (capacità di valutare l’assenza dello stato di coscienza,  di effettuare sequenze di RCP a uno o due soccorritori, di effettuare la sequenza di disostruzione delle vie aeree, la manovra di Heimlich, ecc. …) e di obiettivi relazionali/affettivi (acquisire la motivazione all’esecuzione del BLSD, la convinzione dell’utilità delle procedure, rapportarsi con altri soccorritori, vincere la soggezione nei confronti del manichino e della simulazione, agire nel rispetto della vittima, ecc. …). Il modulo consisterà, pertanto, in insegnamenti teorici e addestramento pratico su manichino, impartiti da istruttori certificati dell'Italian Resuscitation Council facenti parte del Centro di Formazione BLSD e Primo Soccorso Valle d'Aosta operanti nel settore dell'Emergenza Sanitaria.

• Prima parte INSEGNAMENTI TEORICO-PRATICI MULTIDISCIPLINARI (formazione/esame)
n. circa 68 ore c/o sede UVGAM in orario preserale + n. 1 uscita, indicativamente nei mesi di settembre, ottobre e novembre; esame teorico e/o test scritto finale per ogni materia.
Materie trattate e monteore indicativamente applicato:
- "Storia dell’alpinismo classico" n. 8 ore
- “Cenni geografici e storici sulla Valle d’Aosta e sua autonomia” n. 2 ore
- “Storia dell’alpinismo moderno” n. 4 ore
- "Meteorologia alpina" n. 8 ore
- "Medicina in montagna 1" n. 12 ore
- "Medicina in montagna 2" n. 8 ore
- “Allenamento e fisiologia dello sforzo in quota” n. 4 ore
- “Topografia e orientamento” n. 10 ore + n. 1 uscita pratica su terreno
- “Utilizzo apparecchio GPS nel contesto lavorativo della guida alpina” n. 4 ore
- “Aspetti psicologici nella professione di guida alpina” n. 8 ore

• Modulo 4-A (formazione): "NIVOLOGIA”
n. 3 giornate, effettuate indicativamente nel mese di dicembre
Anche questa parte della formazione riveste grande importanza, in quanto guida alpina, esercitando la propria attività professionale prevalentemente in ambiente di montagna, deve costantemente confrontarsi con i pericoli legati alla stabilità dei pendii nevosi, non soltanto nel corso della stagione invernale, durante la quale queste problematiche sono più evidenti, ma anche in estate allorquando, in alta montagna, la possibilità di distacchi di masse nevose è sempre presente.
In questi ultimi anni, inoltre, sono aumentate le richieste di lavoro legate alla pratica dello sci fuori pista ed il livello dei praticanti tale disciplina si è elevato notevolmente, per cui anche le guide alpine sono state indirizzate ad ampliare le loro conoscenze e l’accrescimento della loro professionalità, in modo da poter gestire al meglio tutte le situazioni di potenziale rischio in ambiente innevato.

• Modulo 4-B (formazione/esame): "GESTIONE DEL RISCHIO, AUTOSOCCORSO E SOCCORSO IN AMBIENTE INNEVATO”
n. 6 giornate, effettuate indicativamente nel mese di dicembre
In Valle d’Aosta le guide alpine possono operare come tecnici di elisoccorso presso il centro operativo della Protezione Civile, attività per la quale è richiesta una specifica e approfondita conoscenza di tutto ciò che concerne la prevenzione ed il soccorso in caso di valanghe.
Il modulo viene dedicato all’approfondimento delle tecniche di autosoccorso e all’insegnamento di tutto ciò che è relativo al soccorso organizzato in valanga, e comprende varie simulazioni ricerca in valanga oltre che di intervento di soccorso con barella su terreno innevato.
Le valutazioni finali individuali verteranno su una prova di verifica sulla gestione delle emergenze in valanga, consistente in una ricerca in valanga di uno o più travolti, il cui tempo massimo per la ricerca verrà stabilito in base al numero di travolti ed all’ampiezza dell’area di lavoro.


Secondo anno

• Modulo 5 (formazione): "ARRAMPICATA SU GHIACCIO/MISTO – PIOLET TRACTION”
n. 3 giornate, effettuate indicativamente nel mese di gennaio
Essendo la professione di guida alpina in continua evoluzione, gran parte dell’attività professionale ad essa legata non è più costituita dal semplice accompagnamento di clienti in montagna. Una buona percentuale di lavoro si svolge con gruppi di persone e consiste nell'impartire singole lezioni o corsi completi di tecniche alpinistiche. Per poter soddisfare questo tipo di richiesta la guida alpina moderna, oltre ad esser un ottimo alpinista, deve anche possedere buone capacità didattiche e dimostrative. I testi tecnico-didattici del Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane costituiscono lo strumento ottimale per consentire di tradurre in pratica queste necessità.
Questo modulo ha come obiettivo lo studio e l'apprendimento delle tecniche di progressione su ghiaccio/misto. Il lavoro che viene in esso svolto, oltre a migliorare la tecnica individuale queste discipline e fornire le competenze per l’accompagnamento, darà agli allievi le basi per poter svolgere attività didattica in modo ottimale.

• Modulo 6 (formazione): "SCI – FREERIDE”
n. 4 giornate, effettuate indicativamente nel mese di gennaio
Il modulo ha come obiettivo lo studio delle tecniche sciistiche e gestionali del cliente sui terreni innevati. Il lavoro che ci accingiamo a svolgere, oltre a migliorare la tecnica individuale in questa disciplina, darà agli allievi le basi per poter svolgere attività didattica e di accompagnamento in modo ottimale.

• Modulo 7 (formazione): "SCIALPINISMO”
n. 2 giornate, effettuate indicativamente nel mese di gennaio
Il modulo si pone come obiettivo l'apprendimento delle tecniche di salita e l’introduzione all’impiego pratico del GPS nell’attività scialpinistica. Il lavoro che ci accingiamo a svolgere, oltre a migliorare la tecnica individuale in queste discipline, darà agli allievi le basi per poter svolgere attività didattica e di accompagnamento in modo ottimale. Sarà, inoltre, un modulo formativo propedeutico a tutte le attività tecniche, pratiche, gestionali e di preparazione dell’omologo modulo valutativo del prossimo aprile.

• Modulo 5 (valutazione): "ARRAMPICATA SU GHIACCIO/MISTO – PIOLET TRACTION”
n. 4 giornate, effettuate indicativamente nel mese di febbraio
Dopo aver frequentato il modulo di formazione sulle tecniche di arrampicata, gestione del cliente e sicurezza su cascate di ghiaccio, si procede alla di verifica delle capacità/conoscenze raggiunte. Nelle quattro giornate dello stage valutativo verrà verificato il livello tecnico individuale (min. 5°), l'attitudine professionale e la sicurezza di progressione della cordata. I terreni e gli itinerari sui quali si svolgerà il modulo potranno comprendere anche salite di dry-tooling e/o goulottes in alta montagna.

• Seconda parte INSEGNAMENTI TEORICO-PRATICI MULTIDISCIPLINARI (formazione/valutazione)
n. circa 40 ore c/o sede UVGAM in orario preserale, indicativamente nei mesi di febbraio e marzo; esame teorico e/o test scritto finale per ogni materia.
Materie trattate e monteore indicativamente applicato:
- "Responsabilità civile e penale" n. 8 ore
- "Elementi di legislazione ambientale" n. 2 ore
- “Leggi, regolamenti e deontologia professionale” n. 2 ore
- "Teoria e pratica della relazione con il cliente" n. 6 ore + n. 2 applicazioni pratiche
- "Climatologia e glaciologia" n. 10 ore
- "Attività extraeuropea" n. 4 ore
- “Princìpi di alimentazione in montagna” n. 2 ore
- “Elementi di marketing applicati alla professione di guida alpina” n. 6 ore

• Modulo 6 (valutazione): “SCI - FREERIDE”
n. 8 giornate, di cui le prime 4 svolte in modalità di “messa in situazione professionale” con la simulazione di accompagnamento di “clienti” con livelli di preparazione diversificati, che varieranno di giorno in giorno, effettuate indicativamente nel mese di aprile.
Nella seconda parte del modulo agli allievi aspiranti guide verrà richiesto di saper condurre gite di freeride dimostrando capacità tecniche-sciistiche in ambienti di alta montagna e glaciali, capacità organizzative, capacità di gestione del rischio in ambiente innevato e in ambiente di alta montagna; particolare attenzione verrà posta sulla capacità degli allievi di usare un linguaggio tecnico appropriato.

• Modulo 7 (valutazione): “SCIALPINISMO”
n. 6 giornate, effettuate indicativamente nel mese di aprile
Gli allievi dovranno dimostrare di saper organizzare e condurre gite di scialpinismo, su ghiacciai e itinerari sciistici fuoripista, e di possedere le adeguate capacità tecniche-sciistiche e scialpinistiche in ambienti di alta montagna e glaciali, capacità organizzative, capacità di gestione del rischio in ambiente innevato e in ambiente di alta montagna. Durante il modulo valutativo non si esclude di effettuare bivacchi in alta montagna.
Verrà richiesta, in particolare, la conoscenza di tutte le strategie di risk-management e di autosoccorso, sia in valanga che in crepaccio; particolare attenzione verrà posta sulla capacità degli allievi di utilizzare un linguaggio tecnico appropriato nella descrizione e nell’insegnamento delle tecniche sciistiche in salita e in discesa.

• Modulo 2 (formazione): “ARRAMPICATA SPORTIVA-Tecniche di chiodatura”
n. 1 giornata, effettuata indicativamente nel mese di maggio
La giornata formativa è dedicata ad un approfondimento tematico vertente sulla presentazione dei materiali e delle tecniche di chiodatura e sull’attività pratica di chiodatura di vari itinerari in falesia.

• Modulo 1-C (formazione/esame): “SOCCORSO ORGANIZZATO (su roccia)”
n. 4 giornate, effettuate indicativamente nel mese di maggio
Questo modulo è dedicato principalmente alla formazione approfondita sui sistemi di soccorso e recupero su roccia e prevede un briefing sull’elisoccorso e sul mezzo aereo impiegato: Al termine del modulo gli allievi saranno valutati sulle tecniche apprese.

• Terza parte INSEGNAMENTI TEORICO-PRATICI MULTIDISCIPLINARI (formazione/valutazione)
n. circa 26 ore c/o sede UVGAM in orario preserale + n. 1 uscita multidisciplinare su terreno, indicativamente nei mesi di maggio/giugno; esame teorico e/o test scritto finale per ogni materia.
Materie trattate e monteore indicativamente applicato:
- "Geologia" n. 8 ore + n. 1 uscita sul terreno
- "Zoologia" n. 6 ore + n. 1 uscita sul terreno
- "Botanica" n. 4 ore + n. 1 uscita sul terreno
- “Elementi di ecologia” n. 2 ore
- “Antropizzazione” n. 6 ore + n. 1 uscita sul terreno

• Modulo 3 (valutazione): “MISTO-ALTA MONTAGNA”
n. 9 giornate, di cui le prime 4 svolte in modalità di “messa in situazione professionale” con la simulazione di accompagnamento di “clienti” su terreno misto o di arrampicata, effettuate indicativamente nel mese di giugno.
Al termine del modulo gli allievi dovranno essere stati in grado di dimostrare di saper condurre gite su terreno misto, dando prova delle loro capacità tecniche, fisiche, organizzative e di gestione del rischio in ambiente di alta montagna.
Verrà richiesta la conoscenza di tutte le strategie di risk-management e di autosoccorso su roccia e in crepaccio. Il giudizio individuale formulato dagli istruttori sarà vertente sulle capacità tecniche in relazione al terreno affrontato, sull’attitudine professionale all’accompagnamento e sulla sicurezza.

• Modulo 8 (valutazione): “ARRAMPICATA-ALTA MONTAGNA”
n. 7 giornate, effettuate indicativamente nel mese di luglio
Questo modulo è d’abitudine affrontato quale fase conclusiva del corso regionale di formazione professionale per aspiranti guide alpine ma, per motivi legati alle condizioni meteorologiche e della montagna, l’ordine cronologico di svolgimento degli ultimi due moduli può essere talvolta invertito.
Agli allievi aspiranti guide verrà richiesto di saper organizzare e condurre gite su roccia (in parte su granito e in parte su calcare/dolomia) dimostrando adeguate capacità tecniche, organizzative e di gestione del rischio in ambienti di alta montagna.
Durante il modulo non si escludono bivacchi in alta montagna.
Generalmente, lo stage di svolge in parte in Valle d'Aosta ed in parte in Dolomiti o in altri massicci montuosi; ciò è ritenuto utile, anche alla luce dell'esperienza acquisita durante i precedenti corsi di formazione, per aumentare il bagaglio tecnico e conoscitivo degli allievi.
Le valutazioni tecniche vengono espresse sulla tecnica di roccia e di sicurezza; è sempre oggetto di valutazione, infine, l’attitudine professionale.