05-11-2019: Culture Alpine e Francophonia di Aosta - piazza Roncas "Cordate in famiglia" Visualizza ingrandito

05-11-2019: "Cordate in famiglia", i fratelli Ollier e Squinobal

Venerdì 15 novembre alle ore 18.00 al Café-Librairie et des Guides - Culture Alpine e Francophonia di Aosta: "Cordate in famiglia". Protagonisti i fratelli Ollier di Courmayeur e i fratelli Squinobal di Gressoney.

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"Fratelli e compagni di cordata. Alessio e Attilio Ollier" di Guido Andruetto (Il Corbaccio, € 17,90), e "Due montanari: Arturo e Oreste Squinobal dalle Alpi all'Himalaya", di Maria Teresa Cometto (Il Corbaccio, € 19,90) sono i due libri che verranno presentati da Pietro Giglio, con la partecipazione di autori e protagonisti, venerdì 15 novembre prossimo alle 18,00 al Café-Librairie et des Guides – Culture Alpine e Francophonia di piazza Roncas ad Aosta.
Il terzo appuntamento de "Le guide raccontano…", organizzato dall’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna con il supporto di "L'Arca Consulenze Assicurative s.r.l.", è con i libri su due coppie di fratelli, guide alpine e montanari a tutto tondo, che si sono espressi sulle montagne della Valle d’Aosta e in spedizioni extraeuropee, rimanendo sempre legati alla famiglia, al territorio, alle loro radici. Alessio e Attilio Ollier, figli e nipoti di guide alpine, nati rispettivamente nel 1934 e nel 1942, negli anni Sessanta, quasi sempre insieme, inanellano salite prestigiose, talvolta con amici guide di Courmayeur, talvolta con clienti.
Per citare solo le ascensioni più importanti, nel 1964 portano a termine la prima invernale della cresta ovest delle Grandes Jorasses e nel 1965 la prima invernale della “Poire” con Franco Salluard, la loro impresa più prestigiosa, affrontando temperature che arrivano sino a meno 38°C. Nel 1969 con Angelo Manolino, cliente di alto rango alpinistico, completano la cresta integrale di Peuterey (prima italiana). Guido Andruetto ripercorre la storia dei fratelli Ollier e insieme delle guide di Courmayeur, non solo attraverso i ricordi di Attilio, (Alessio è scomparso nel 2008), ma anche con testimonianze e interviste a amici e clienti.
Il secondo volume, "Due montanari: Arturo e Oreste Squinobal dalle Alpi all'Himalaya", di Maria Teresa Cometto, è una riedizione dell’originale del 1984, arricchito da una postfazione di Paolo Cognetti con la storia del rifugio "Orestes Hütte", iniziato dopo la scomparsa di Oreste, nel 2004.
Solo due anni separano i fratelli di Gressoney, nati nel 1942 e nel 1944, anch’essi nipoti di una guida alpina, Antonio Curta. Insieme lavorano nella falegnameria di famiglia, diventano maestri di sci nordico e guide alpine. Nel 1970 cominciano a collezionare una serie di prime salite invernali, tutte di risonanza mondiale: la Sud del Cervino nel ’71, l’Integrale di Peutérey al Monte Bianco nel ’72 e la Ovest del Cervino nel ’78. Nel 1982 Oreste e Arturo partecipano alla spedizione dell’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna allo sperone sud del Kanchendzonga, la terza montagna più alta della Terra. E’ un problema di salute a dividere la cordata affiatata nell’ultima parte di salita, quando Oreste continua senza ossigeno fino in vetta, con lo sherpa Tempa e il compagno Innocenzo Menabreaz, che però fa uso delle bombole.
Tornati nella natia Gressoney continuano con il loro lavoro di falegnami e guide alpine fino a che un male inesorabile "sembra" dividerli nel 2004. Oreste rimane come un nume tutelare del rifugio alpino a lui intitolato e la sua presenza è palpabile nelle sue parole, che Arturo ha voluto incise in una tavola di noce al rifugio e che riassume la filosofia di vita dei fratelli: «La montagna per me è come una Madre rassicurante e silenziosa. Quando la frequentiamo noi viviamo con lei intensamente e nel massimo rispetto. Peccato che l’essere umano abbia una vita assai breve per vivere la montagna in tutta la sua ampiezza».

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Comunicato_2019_11_05

Culture Alpine e Francophonia di Aosta - piazza Roncas "Cordate in famiglia"

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